Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: fatto

Numero di risultati: 51 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

L'Europa delle capitali

257529
Argan, Giulio 50 occorrenze

L'Europa delle capitali

’immaginazione ha quindi il suo fondamento nella storia. Ma la ripetizione precisa di un evento è un caso e il caso è un fatto particolare, mentre la

L'Europa delle capitali

verosimiglianza o possibilità; e anche questo è relativo poiché, per il fatto stesso di tradursi in qualcosa di oggettivamente esistente, anche l’immagine

Pagina 100

L'Europa delle capitali

situazione di fatto, e un momento di reazione (piacere, dolore ecc.) a cui succede una azione (avvicinarsi, allontanarsi ecc.), In quanto il sentimento è

Pagina 101

L'Europa delle capitali

Solo entro quest'ambito le posizioni divergono. Il Caravaggio si limita bensì a presentare il fatto come accadimento improvviso, senza ricostruirne

Pagina 101

L'Europa delle capitali

dirsi artificialmente invecchiato: è il caso, in Italia, del Sassoferrato, in Spagna, dello Zurbarán. Poiché il fatto visivo vuol essere soltanto

Pagina 111

L'Europa delle capitali

storica e naturalistica del classicismo. Il fatto nuovo è che, nel Seicento, l’istanza classicistica è posta in antitesi o comunque in relazione dialettica

Pagina 114

L'Europa delle capitali

e presentato l’immagine come realtà assoluta; ma Velázquez crea un discorso che può essere fatto soltanto con la pittura. Se un messaggio dev'essere

Pagina 121

L'Europa delle capitali

Le facciate, come s'è già detto, non sono più la sezione di una prospettiva né la superficie terminale di un blocco plastico: come fatto visivo

Pagina 125

L'Europa delle capitali

, appunto, facendole servire al fine dell'arte, conferisce a quelle tecniche un significato e un valore finalistico. Il fatto che il Bernini e Pietro da

Pagina 138

L'Europa delle capitali

paesaggio voluto e creato dall'uomo. Lo spazio è fatto dall'architettura; e non è uno spazio finto, ma uno spazio “altro”. Ha altre dimensioni, altre

Pagina 139

L'Europa delle capitali

La crisi sta nel fatto che, se la visione è sempre fenomeno, ogni fenomeno tende a porsi come visione: nel momento stesso in cui l’arte tende ai

Pagina 141

L'Europa delle capitali

La teoria dei “generi” è stata formulata per la pittura, ma in realtà vale per tutta l'arte. Anzitutto, il fatto stesso di isolare i “ generi” limita

Pagina 155

L'Europa delle capitali

pensiero stesso della storia e trasponendolo dal passato al presente, raffigura il fatto come storico accadimento immediato e dà alla figurazione di

Pagina 156

L'Europa delle capitali

fatto nuovo è l’intervento di un sentimento, e non solo di un’immaginazione, sociale. Se anche il soggetto contiene un motivo allegorico, le due opere

Pagina 156

L'Europa delle capitali

fatto particolare s'inserisce in uno spazio universale e la storia diventa elogio e monumento. Richiamandosi ai veneti e specialmente al Tintoretto

Pagina 157

L'Europa delle capitali

, all'emozione che non trascorre ma si fissa, a una realtà visiva che impegna tutta la coscienza senza rimandare a significati secondi. Il fatto nuovo, e non

Pagina 159

L'Europa delle capitali

dal fatto che quei fiori, grappoli e cibi non sono veri ma figurati; quindi si ammette che la mente umana può avere percezioni chiare e distinte e che

Pagina 161

L'Europa delle capitali

ambientali; ma allora lo spazio non può più essere un'astrazione prospettica — naturalistica o architettonica — ed è fatto di cose concrete: il

Pagina 162

L'Europa delle capitali

affacciandoci alla finestra. Ma queste cose sono state viste dall'artista con un’intensità inconsueta: un’intensità determinata dal fatto che in lui il

Pagina 163

L'Europa delle capitali

i suoi ritratti sono dimostrativi delle composizioni storico-religiose e mitologiche: lo prova indirettamente il fatto che, nei ritratti, il suo punto

Pagina 164

L'Europa delle capitali

La pittura di Frans Hals è, di fatto, più sciolta che libera: all’opposto di quella di Velázquez, non costruisce, ma frammenta, disintegra la forma

Pagina 166

L'Europa delle capitali

considerato l’alfiere di un nuovo naturalismo, al paesaggio. Gli preme il fatto, l’accadimento immediato: e questo non può avere per sfondo una natura

Pagina 177

L'Europa delle capitali

Il ventennio dal 164o al 1660 è il periodo trionfale del paesaggio classico, con le due figure dominanti di Poussin e Claude Lorrain: di fatto

Pagina 179

L'Europa delle capitali

aveva applicato il metodo del classicismo, come Descartes i principi formali della logica. Ma il fatto importante era d'aver sostituito il metodo al

Pagina 182

L'Europa delle capitali

: è libera di stare al fatto, alla testuale realtà delle cose, di compromettersi anche col “brutto”. Come tecnica, questa pittura è insieme rapida e

Pagina 191

L'Europa delle capitali

rovine ha fatto proliferare, tra esse, un popolino “ di facchini, e monelli, e tagliaborse” (S. Rosa). Il Cerquozzi raffigura la sommossa di

Pagina 192

L'Europa delle capitali

tono locale, come colore inerente all'oggetto, ha un'importanza essenziale: lo spazio è fatto di cose, le cose sono in rapporto tra loro, e non in un

Pagina 193

L'Europa delle capitali

Ma c’è la valutazione della situazione pratica, di fatto, che non va oltre la constatazione ed eventualmente la determinazione di una linea di

Pagina 194

L'Europa delle capitali

conferma proprio il fatto che la natura morta cerchi, al principio, giustificazioni religiose e allegoriche. Le tesi proposte in questo senso dallo Sterling

Pagina 196

L'Europa delle capitali

a interpretazioni disparate dei medesimi oggetti, ma presuppongono comunque un rapporto di simpatia o d’interesse forse proprio giustificato col fatto

Pagina 202

L'Europa delle capitali

giustifica con il riconoscimento della capacità dell'uomo di compiere scelte e di definire valori. A che cosa, di fatto, si vuole persuadere con questi

Pagina 204

L'Europa delle capitali

natura, l'uomo conosce ad un tempo Dio e se stesso, poiché l’uomo è fatto ad immagine di Dio: dalla conoscenza della verità eterna celata sotto le

Pagina 35

L'Europa delle capitali

legge divina a priori ma la struttura della mente umana che li percepisce e coordina. Ciascun fenomeno si presenta ora come un fatto a sé, limitato

Pagina 35

L'Europa delle capitali

pregiudizio dommatico. E la conoscenza della natura può servire a vivere nel mondo, non a salvare l'anima. Per Giorgione la natura è una realtà di fatto, ma

Pagina 40

L'Europa delle capitali

Benché, dunque, il Manierismo si professi scolasticamente fedele al classicismo, è di fatto anticlassico perché classica è la forma che conserva

Pagina 42

L'Europa delle capitali

concettualizzare l’immagine ma dare al concetto, fatto immagine, la forza non più dimostrativa ma di pratica sollecitazione ch’e propria dell’immagine. Perfino i

Pagina 48

L'Europa delle capitali

L’immaginazione sociale e politica è un fatto nuovo, ed è la controparte dello spirito pratico della borghesia, della sua positiva concezione dell

Pagina 51

L'Europa delle capitali

particolare ma di un fatto universale. Né si tratta di leggi riducibili alla causalità logica: se tutto fosse logico rapporto di causa ed effetto, tutto

Pagina 53

L'Europa delle capitali

figurativo. Si passa da lontani riferimenti storici a visioni di gloria celeste, dalla cruda descrizione di un fatto alla vaga promessa di una futura

Pagina 56

L'Europa delle capitali

e lampante, bisogna accompagnarla con argomenti o entimemi; se la prova manca si deve sostituirla con gli argomenti. Il fatto può essere considerato

Pagina 56

L'Europa delle capitali

aveva fatto delle città comunali l’immagine della comunità urbana, conta la volontà del sovrano e del governo, che vogliono fare della città-capitale l

Pagina 59

L'Europa delle capitali

sorta di rappresentazione allegorica o di “trionfo”. Come già aveva fatto nel Baldacchino, concepisce la tomba come il fissarsi, in forme perenni e

Pagina 77

L'Europa delle capitali

decorazione del barocco latino— americano sono, di fatto, proprio l'opposto del “monumento”: le forme non hanno alcun senso metafisico implicito, non

Pagina 78

L'Europa delle capitali

: con quale processo, s’è visto nel modo con cui il Bernini allegorizza nel colonnato il motivo simbolico della cupola. Ma il Bernini ha fatto qualcosa

Pagina 89

L'Europa delle capitali

Annibale Carracci in palazzo Farnese, per esempio, sono allegorizzanti per il fatto stesso di rappresentare scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio e di

Pagina 90

L'Europa delle capitali

alberi, figure, nuvole, architetture vivono in una dimensione più ampia, addirittura illimitata. Ma, nel Cortona, v'è un fatto nuovo: la pittura può

Pagina 91

L'Europa delle capitali

’agire umano, influire sulla condotta anche morale. A condizione, però, che passi attraverso il fare dell'arte, che è in sostanza il fatto

Pagina 91

L'Europa delle capitali

terreno: e che sia così è provato dal fatto che alcune figure, sospese al limite della cornice o varcandolo, aspirano a salire in quello spazio celeste

Pagina 93

L'Europa delle capitali

del fatto. La soluzione del Guercino è più “naturalistica” di quella del Reni: attraverso il soffitto sfondato si vede passare velocemente, nel cielo

Pagina 95

L'Europa delle capitali

dipende in parte dal fatto che nella prima le membrature architettoniche sono sproporzionatamente grandi e, nella seconda, relativamente piccole rispetto

Pagina 98

Cerca

Modifica ricerca